Mostra di Guglielmo Bertarelli a Bormio
Opere lungo le vie del paese fino a Pasqua.
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Pubblicato il: 27/12/2007
Categoria: BORMIO – LIVIGNO | CULTURA E SPETTACOLI
Guglielmo Bertarelli espone varie sculture nelle vie di Bormio.Le opere sono tre in legno e quattro in ferro. A queste si aggiungono altri lavori molto significativi. Le opere rimarranno esposte nella cittadina fino a Pasqua.
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Mostra di scultura di Guglielmo ‘El Duca’
Chiavenna, dal 30 giugno al 29 luglio
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Pubblicato il: 28/06/2007
Categoria: VALCHIAVENNA | CULTURA E SPETTACOLI
Guglielmo Bertarelli “El Duca” esporrà le proprie opere a Palazzo Pretorio a Chiavenna, tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19,30, dal 30 giugno al 29 luglio.
Nel solco di precedenti positive esperienze, alcune sculture dell’artista saranno esposte, nello stesso periodo, in Piazza Bertacchi ed in Piazza Castello.
Cenni Biografici:
Guglielmo Bertarelli, “El Duca” è nato a Cavrasto in provincia di Trento. Classe 1945. La sua prima scuola è nella numerosa famiglia che lo avvia al lavoro dei campi e della pietra (il padre era un umile tagliapietre). In questa scuola cresce nei valori semplici della responsabilità e della dignità, e in quelli dell’amore per la natura che riversa nel suo animo paesaggi immensi, immagini incancellabili dell’alba e del tramonto. Poi si aprono le vie della scuola e dell’emigrazione come per tanti altri suoi conterranei. Lo accompagna una sola grande passione: far parlare la materia, sia essa ferro, legno o creta. In giro per il mondo, fa il suo ingresso nell’arte a Monaco di Baviera, frequentando corsi di pittura e di scultura all’Accademia. Nascono le sue prime opere. Si trasferisce a Milano ove frequenta dei corsi all’Accademia di Brera. Ritorna nella terra natale. Inizia la lunga serie delle mostre personali ove allinea opere frutto di un’intensa attività. Dopo anni di abbandono dell’arte, la sua passione rinasce nella terra e tra le montagne di Edolo grazie alla Signora Claudia Tognali che lo convince a ricominciare.
Recensioni
L’Arte di Guglielmo Bertarelli riesce a colpire anche lo sguardo più prevenuto, perché le forme delle sue sculture superano la visione realistica tradizionale, entrano nello spazio che abitiamo e lo trasformano, lo riabilitano a luogo dell’io e insieme luogo di una fantasia mitica piantata sui più antichi sentimenti dell’uomo.
Mario Cossali
….. le forme plastiche di Guglielmo Bertarelli non sono mai casuali, sono dettate dalla volontà dell’artista di suscitare nello sguardo di chi incontra le sue creazioni non solo emozioni di natura spaziale ma acnhe e ancor prima partecipazione poetica e solidarietà inventiva. Mario Cossali
….. la forma viene composta nella mente e tradotta simultanea in azione, in forza che taglia, scalfisce, scolpisce e trasforma in processo metamorfico la materia..; come materia (legno metallo, marmorina etc.) si esprime in tensione che si percepisce quando si osservano a lungo e non una sola volta le sue opere; non è amore a prima vista, è amore che si intuisce e si apprezza con il tempo, con una riflessione sensoriale. Franco Fonatti
Ultimamente disgiunge le sue sculture dalla base rendendole più autonome, quasi sospese e indipendenti dal loro supporto funzionale. Il peso, la gravità, sembra essere annullata. La plasticità scaturisce da una visione dinamica come l’innesto può rievocare una soluzione di fluidità plastica. Franco Fonatti
Dall’orizzonte incancellabile e nitido degli anni e delle esperienze vissute nei paesaggi immensi delle Dolomiti, Bertarelli ha portato ovunque, non il ricordo, ma la ragione profonda di una civiltà che nella scultura diviene essenziale, rude e tenera poesia di quel mondo. L’intagliare legno degli avi è diventato in lui ricerca delle forme di vita dentro una materia che pare abbia perso definitivamente ogni forma di vita. Le sculture di Bertarelli nascono nel fuoco di un amore. Ama firmarsi, e non a torto, “El Duca”. Perché nell’animo è un principe. Perché nel suo lavoro c’è l’orgoglio della vetta solitaria. Perché nella sua arte c’è lo spirito del creare. Eugenio Fontana
…..struggenti figure umane essenzializzate in un abbraccio. Linfa che sale dalla terra per essere ancora linguaggio civile, ricreando quel dialogo, o, forse meglio, quell’incontro tra natura e umanità, quell’intimo colloquio del grembo materno di cui gli artisti, questi geni isolati, sono gli ultimi e perfino patetici testimoni. Eugenio Fontana
https://www.bertarelli-elduca.com/