Scritti di “el Duca” dal 2005

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Danarai – dare o avere –                                                            15/02/2009

Amici, ci siete? Bene tenetevi al tavolo, questa è la bomba che nessun artista di Arti visive vorrebbe fare esplodere.

Cominciamo, dunque, l’artista per sopravvivere ha bisogno di molte cose, in primis il sostegno finanziario (il vile danaro) però si trova a combattere una guerra all’incontrario: 

I danari li chiedono a Lui !!.

 

Durante un incontro con un collega molto sprovveduto (di quelli che sognano le farfalle, e ce ne sono tanti) gli esposi il problema e la risposta fu: “ma va..”.

 

Un esempio concreto è questo: tu artista vuoi fare una esposizione delle tue opere; bene, contatti un gallerista e questi ti chiede subito il curriculum vitae, qualche foto delle tue opere, quando sei disponibile  ecc.., poi passa alla fase successiva e ti elenca quello che dovrai fare per esporre nella sua galleria, cominciamo: l’affitto, il rinfresco, i manifesti, le locandine, gli inviti, (non parliamo di cataloghi, …. È un suicidio!) e qualche opera che rimarrà di proprietà della galleria che, secondo lui,  verrà esposta nelle mostre collettive.

 

Totale danari ?  Non quantificabile perché ogni gallerista ha il suo prezzo. Risultato ?

 

Vorrei parlare anche degli organi comunali, provinciali, regionali, statali competenti in materia.  Ebbene, tra due anni faccio 50 anni di lavoro svolto in giro per il mondo e soltanto in Italia, dove sono nato e risiedo,  da questi organi mi sono sempre sentito rispondere – non ci sono soldi! – .

 

Una considerazione permettetemi di farla: come mai quando è l’artista a DONARE  GRATIS la sua opera, perché tutta la comunità ne possa beneficiare, allora si presentano tutti e tentano perfino di appropriarsi  del merito. (Mi fanno venire la pelle d’oca per non dire qualcosa d’altro ed anche per non andare in tribunale a spiegare il perché ecc.. ecc. ecc…)

 

Voglio chiudere questo scritto con un piccolo pensiero, un’opera d’Arte nel tempo acquista valore, è una testimonianza del tempo che scorre e fa parte di un patrimonio inestimabile, l’Arte non ha patria né confini, è un bene per  l’umanità intera!

 

Scultore “el Duca”                                                                           15 febbraio 2009

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Cari Amici                                                                               14/02/2009

 

Eccomi qui di nuovo. Questa volta voglio rivolgermi ai critici d’arte o ritenuti tali.

Per prima cosa vorrei sapere dove rilasciano l’attestato (laurea o diploma) di critico d’arte, se esiste un albo dei critici d’arte, oppure, e qui mi sorge il dubbio, che un qualsiasi individuo con una buona favella e una conoscenza a volte discutibile della storia dell’arte, si atteggi a critico d’arte.

 

Per esperienza personale negli anni 1970 – 1980, avendo bisogno di una persona che scrivesse qualcosa su ciò che facevo, mi fecero il nome di una persona laureata in lettere con l’amore per le arti visive.

Al primo incontro a casa sua, mi  disse che lui non era un critico d’arte ma un amante dell’arte e che dopo aver conosciuto, io, come persona e visionato ciò che facevo, forse poteva scrivere qualcosa in merito.

 

Da allora ha scritto diverse recensioni sul mio lavoro sempre dopo aver osservato, studiato e parlato a lungo con il sottoscritto. (Il critico d’arte deve stare a stretto contatto con l’artista se vuole recepire le sensazioni dell’artista).

 

Dunque, vi siete mai chiesti il perché in televisione, sui giornali, riviste specializzate etc. parlano solo “questi” critici, non hanno mai invitato a parlare gli autori delle opere, semplice, o sono morti e qui il gioco è facile, oppure li hanno fatti diventare tanto famosi (con l’aiuto di galleristi, mercanti d’arte, collezionisti etc.) che non conviene all’artista apparire.

 

Poi c’è un’altra categoria di artisti: quella in cui gli artisti il mestiere lo conoscono (sia la teoria che la pratica e la tecnica) e da questi i così detti critici stanno  alla larga, il perché è subito detto: sanno che riceveranno una “tramvata” come dicono a Roma, che ricorderanno per tutta la vita:

 

Alla prossima, ciao !

 

Scultore “el Duca”                                                                           14 febbraio 2009

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Cari Amici,                                                                                        12/02/2009

 

scrivo queste righe per un dovere morale e civico in quanto leggendo giornalmente notizie, informazioni, saggi, critiche, recensioni etc. riguardo l’Arte contemporanea scritte da parte di persone che non hanno mai avuto un contatto diretto né con la materia né con la persona che la materia la tratta personalmente e professionalmente.

 

La scultura, la pittura e la grafica sono discipline che hanno diretto contatto con la materia. Ometto in primis l’architettura in quanto è una disciplina al di fuori dell’arte – non ho mai sentito dire che un bel palazzo sia un’opera d’arte -.

 

La cosa che mi meraviglia  è che gli “artisti” di oggi, la tecnica adoperata per l’esecuzione di una scultura, una pittura, una grafica, non la conoscono e, quindi, non la sanno usare; non diano la colpa alle accademie, lì ci sono docenti che neanche sanno dove sta di casa la tecnica, non per colpa loro, ma perché non hanno mai avuto la voglia di apprenderle.

(Interessa solo la cattedra e lo stipendio, le pubbliche relazioni e i salotti buoni di qua e di là “del Piave” )

Mi spiego meglio, esempio: uno scultore deve eseguire una scultura in bronzo (tecnica cera persa). Sfido quello scultore a sapere la tecnica e spiegarla didatticamente dimostrando praticamente come viene eseguita senza l’aiuto dell’artigiano fonditore.

Scultura in marmorino: idem tecnica di esecuzione.

Scultura in ferro, idem, tranciatura, saldatura, trattamenti galvanici e antiossidanti, montaggio e smontaggio.

Scultura in sasso (marmo, granito, alabastro etc. : idem, tecnica di scelta ed esecuzione.

Galvanica idem, elettrolitica a bagno galvanico e tutte le derivanti (sono moltissime).

Scultura, idem, del legno: tipo di legno, quando si taglia, come si sceglie il periodo migliore in quanto scelto per avere un risultato ottimo sotto tutti gli aspetti.

 

Ebbene devo dire che sono molto amareggiato! Forse sono io lo stupido che sono rimasto legato alle vecchie usanze.

 

L’Artista deve fare tutto da sé e non adoperare gli altri per coprire le sue lacune tecniche. Prima devi essere artigiano e dimostrare di saper  fare, poi potrai dire: “questo l’ho fatto io” e così potrai firmarlo !

 

Scultore “el Duca”                                                                 12 febbraio 2009

 

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