Critica d’Arte Milano, 3 luglio 1979
Bertarelli temperamento impetuoso non privo di comunicativa è passato attraverso esperienze, conoscenze, riconoscimenti nonchè evoluzioni stilistiche e formali, che proseguono costantemente, evolvendosi, tanto febbrile è in lui la ricerca di nuove inventive.
L’aspetto principale è lo spirito delle rappresentazioni assolutamente nuovo. Il pittore, pago di ciò che si presenta ai suoi occhi, vorrebbe fermare non un fatto, ma un attimo, un’intuizione, uno stato d’animo, il che lo porta ad una rappresentazione inquieta, agitata, caratterizzata da una evidente tensione, per cui spesso benchè vi compaia qualche elemento realistico, rappresenta i vari soggetti deformati.
Sugli uomini e sulle cose è la stessa tragica angoscia. Non basterebbe un libro a parlarne per intero, soprattutto se ci troviamo di fronte ad un progressivo e coordinato discorso sulla tecnica che usa. Difatti ha un modo tutto personale ed espressivo di dare concretezza all’immagine plastica con una materia a lui familiare e per noi tutta particolare. L’attrazione per il rilievo e il composto plastico costituiscono le componenti di un discorso pittorico che l’artista rinnova di continuo con grinta, con passione, ma anche con rabbia repressa di voler ancora di più, di sentirsi sempre insoddisfatto. Le sue roteanti “matasse” le sue serpeggianti spirali, possono avere, a volte, forme apparentemente ermetiche. I suoi alberi, ad esempio, ci riportano a Freud che paragonava certe conformazioni dei fusti ad una sofferta sensualità. La materia che tratta e che manipola con sicurezza, una composizione chimica segreta che egli costruisce nell’involucro di una privacy, è di straordinario effetto ed è per lui una chiave per aprire lo spirito.
Bertarelli è uno dei pochi giovani artisti che fa Arte in molteplici modi, come pittore, scultore, incisore. La linearità, insita nelle sue opere, è diventata questione di metodo pittorico e perciò motivo di linguaggio. La serietà, l’impegno e la passione con cui conduce il suo lavoro fanno si che l’opera risulti un elaborato maturato nell’Inventiva, ma soprattutto dalla conoscenza delle tecniche pittoriche.
Bertarelli non potrebbe altrimenti darci quadri così vivi per contenuti, per accorgimenti tecnici, per la strana e pur efficace soluzione cromatica luce-oro.
L’artista lavora di getto e di estro creando volumi, luce e architettura di straordinario effetto, dimostrazione delle sue grandi capacità creative.
firmato Mirella Cegnar
Critica scritta in occasione della collettiva “Kalendimaggio” Bareggio Milano Via Manzoni 31/B Galleria “Il Castello” di Carlo Fortina.