BORMIO _ Sono state collocate in Via Milano e sul sagrato della Chiesa
LE SCULTURE DI GUGLIELMO BERTARELLI CONQUISTANO TUTTI
Piacciono le sculture di Guglielmo Bertarelli in arte El Duca ospitate dalla cittadina di Bormio in via Milano e sul sagrato della chiesa parrocchiale di piazza Kuerc. Un forte legame di amicizia e stima reciproca si è dunque instaurato tra l’originale artista trentino e la Magnifica Terra che ha dimostrato come la sua gente di saper interpretare secondo un’ esperienza personale fatta di singole emozioni la libertà dell’arte in mostra e trovare ciascuno un significato che un altro non trova. “Le mie sculture – ha dichiarato Bertarelli in occasione dell’inaugurazione presso Sala Colonne – sono forme pure di semplici suggerimenti che vogliono instaurare un immediato rapporto con le persone senza imporre nulla, senza simbolismi; spesso cerhiamo nell’arte il corrispondente della realtà, in realtà dobbiamo trovare nell’arte un senso di piacere o il suo contrario secondo un gusto strettamente personale” El Duca parla volutamente poco, lascia piuttosto parlare con sincera originalità le sue opere d’arte che rimarranno dopo di lui come profonda sinuosità di forme che si rivolgono allo spirito, la parte più alta dell’uomo. Già conosciamo le tre sculture in castagno e frassino secolari e la spirale che misura il vuoto collocate davanti all’azienda di promozione turistica. Nuove e tenute a battesimo dalla Magnifica Terra invece sono le tre donne o Madonne davanti alla chiesa di S. Gervasio e Protasio, il cuore del centro storico, la più antica testimonianza medioevale in Valtellina, volute ben volentieri dal parroco don Giuseppe Negri e dalla forte disponibilità del sindaco Elisabetta Ferro Tradati.
Esse rappresentano tre donne Sante e uniche nella storia: Maria con forte richiamo alla Madonna, Claudia la Santa dei claudicanti e Camilla la Santa dei non abbienti. “Le mie statue ipermoderne con coreografia in marmorino bianco avvolto in tubi d’acciaio che si evolvono in alto come si evolve la vita qui di fronte alla chiesa sono un’idea messa in un contesto esterno come quello del sagrato della parrocchia di Bormio che diventa parte integrante di esse evocando sensazioni ben calibrate”. Nuovo dunque il filone di ispirazione delle sculture ducali di El Duca così chiamatosi per amore del nonno, che sta conducendo una profonda ricerca sulle figure femminili. Forte la passione che accompagna il Bertarelli con lo scopo di far parlare la materia sia essa ferro, legno o creta, forte il senso dell’amicizia della sua personal trainer Claudia Tognali che come lo aveva convinto a ricominciare dopo anni di abbandono, oggi lo sprona a continuare più bravo ed ispirato che mai soprattutto a Bormio il cui sodalizio durerà intanto fino al mese di aprile, poi si vedrà.
firmato: Roberta Cervi – Giornale di Sondrio Centro Valle – 5 gennaio 2008
*******************
15 dicembre 2007
Bormio: Inaugurazione della Kermesse sabato prossimo in piazza
Le sculture di El Duca esposte in pieno centro
Bormio: Sabato prossimo alle ore 18:45 presso la sala Colonne “Papa Giovanni Paolo II”, in piazza del Kuerc ci sarà l’inaugurazione della mostra di El Duca, e le sue sculture restano esposte fino ad aprile 2008.
Sono sette le mega-sculture in mostra nel centro storico di Bormio: di Guglielmo Bertarelli, in arte El Duca, che stanno facendo bella mostra di sè nelle vie.
Le tre sculture davanti alla Collegiata sono in ferro e marmorino, altezza media 3’800 millimetri, una coreografia in marmorino nella scenografia in ferro di ogni scultura.
Maria (richiama la Madonna), Claudia (patrona dei claudicanti), Camilla (patrona delle persone non abbienti).
Le altre quattro sculture traslocate da Chiavenna a Bormio sono collocate in fondo a via Roma e in via Don Peccedi: si tratta di “Nobildonna” (legno di castagno, di 150 anni) “Madonna” (legno di frassino, di 100 anni), “Chiocciola” (legno di castagno, di 150 anni) e”Disegnare lo spazio”, scultura in ferro.
Figure a cielo aperto, le sculture di El Duca rievocano forme finite e non finite insieme, richiamo della natura e trasformazione, alterazione e metamorfosi.
Artista eclettico, nel corso della sua vita ha dato forma a ferro, legno, sasso e vernice creando opere di dimensioni e fogge diverse (le sue creazioni più piccole misurano 20 centimetri, le più grandi 15-18 metri di altezza).
da Roberta Cervi, Giornale di Sondrio CENTRO VALLE
**************
Agosto 2007
Scorluzzo – Per celebrare la Madonna della Neve scultura in acciaio di “El Duca”
Diego Coletti sullo Stelvio: serve un’endovena di fede
Il Vescovo” La verità è la non violenza: che il grano contrasti la zizzania anche se il male si distrugge da solo”
Bormio (cvb) Nella “Cattedrale a cielo aperto”, come vescovo Diego Coletti ha definito la località Rese Basse dello Scorluzzo sotto il passo dello Stelvio, domenica 12 agosto è stata celebrata la S. Messa in onore della Madonna della Neve, protettrice delle nostre montagne e di tutti coloro che la frequentano. La manifestazione si è svolta simbolicamente su un’altura presso le trincee e le cannoniere degli alpini utilizzate nel corso del primo conflitto mondiale: un inno alla liberazione, intesa come sfida ed impegno che indica il cammino della pace. “La nostra vita ha bisogno di un’endovena di fede. Noi credenti, guardando con gli occhi del cuore – ha recitato Monsignor Coletti alzando il calice, l’ostia consacrata, un bossolo di cannone, il breviario dell’alpinista, il gagliardetto degli alpini – confidiamo di vedere oggi la fede rinnovata e la speranza di trasformare le nostre buie notti di risentimenti in felicità ed amore verso Dio, purificandoci da ogni forma di guerra, di schiavitù, di ingiustizia, facendoci diventare uomini liberi, rendendoci simili a Lui.”
E la via della Pace passa attraverso la fraternità, che va al di là di tutte le difficoltà, mediante la purezza del cuore e del perdono. I volontari hanno letto le parole di Ghandi, Madre teresa di Calcutta, del Dalhai Lama e di Giovanni Paolo II: “La verita è la non violenza che con una buona educazione e tanta compassione verso il prossimo allontana ogni distruzione: che il grano contrasti la zizzania anche se il male si distrugge da solo”. Per immortalare questi concetti spirituali è stata eretta la scultura di Guglielmo Bertarelli, in arte “El Duca”, una statua alta cira cinque metri raffigurante la Madonna, una piccola gemma che si aggiunge alle meraviglie del creato: due tubi d’acciaio che su un piedistallo cubico appoggiato sulla stella di David si abbracciano ed un ovale col viso rivolto ad est – la Palestina – per emanare uno sguardo benevolo di protezione dall’alto dello Stelvio, abbracciando i conflitti, cercando di unificarli e di togliere gli squililbri della vita quotidiana terrena. In chiusura Mario Lorenzini, dirigente della Banca Popolare di Sondrio, tra gli organizzatori dell’iniziativa con Pirovano Stelvio, ha ricordato che “qui presto si realizzerà un vero e proprio percorso al margine delle cannoniere, che verranno illuminate”: in un luogo ricco di storia e di forte contrasto, che le montagne protette dalla Regina della Pace uniscono.
firmato Roberta Cervi giornalista di Centro Valle – Giornale di Sondrio