- Questo evento è passato.
Stelvio, Rese Basse dello Scorluzzo
13 Agosto 2007
Bormio– In una bella giornata di sole circa 300 persone hanno partecipato allo Stelvio alla celebrazione della “Madonna della Neve,Regina della Pace” la protettrice delle montagne e di chi le frequenta.
La manifestazione si è svolta in località Rese Basse dello Scorluzzo, su un altura presso le trincee e le cannoniere degli alpini, realizzate durante la Grande guerra. All’evento ha partecipato il vescovo di Como Diego Coletti, che si è soffermato sul valore della pace. Il presule, sul teatro della Prima Guerra Mondiale, ha invitato a creare un percorso di pace, promettendo di tornare allo Stelvio.
Non è mancato l’abbraccio con lo scultore Guglielmo Bertarelli, in arte El Duca, che ha realizzato la Madonna benedetta ieri. Si tratta di una scultura in ferro alta circa 5 metri. Sorge a 2’600 metri di altezza e domina la Valle dello Stelvio. La statua è stata donata alla Parrocchia di Bormio, rappresentata da don Giuseppe Negri.
Alla Cerimonia hanno partecipato Rinaldo Argentieri, in rappresentanza del prefetto di Sondrio, il direttore generale della Banca Popolare di Sondrio, Alberto Pedranzini (l’Istituto di credito ha sostenuto l’iniziativa insieme a enti e associazioni), il presidente del Parco dello Stelvio, Ferruccio Tomasi, il sindaco di Bormio, Elisabetta Ferro Tradati, il professor Marco Vitale e tutti i volontari, dal Cai alle penne nere, che hanno lavorato per l’evento.
«La vita – ha ricordato il vescovo – non è orientata al nulla, ma a un abbraccio infinito, quando saremo tutti insieme in un posto più bello ancora di questo». Da qui non è diffi cile immaginarsi il paradiso.
Basta aggiungere un “per sempre” al cielo terso, al profumo dei fiori, al silenzio, alla geometria perfetta delle cime imbiancate di neve. O lasciarsi cullare dal vento, che gioca a infi larsi lungo il corpo vuoto della scultura. Anche noi dobbiamo guardarla girandole attorno, come fa il vento.
Sintetica ed enigmatica come tutta l’arte contemporanea, disegna infatti lo spazio caricandolo di un significato di volta in volta nuovo, in base alla prospettiva da cui la si osserva.
«Alla base, poggiato su una croce di David, scomposta in tanti triangoli, ho posto un cubo un po’ strano: ha gli angoli uguali ma le facciate sono irregolari. Vuole rappresentare – ha spiegato il maestro Bertarelli – le imperfezioni del nostro mondo. Sul cubo, a dargli ordine e stabilità, si innesta la spirale della vita che, simbolo del-la spiritualità mariana, sale dal basso verso l’alto e culmina nel volto di Maria, chino in preghiera e rivolto a est. Guarda verso il sole nascente, verso Dio». È una bussola per chi va in montagna. Ma anche per la vita.
firmato C.Bia Il Giorno – lunedì 13 agosto 2007